NaBi, via Cadore 41, Milano
Di burger ce n’è per tutti. Ormai anche le hamburgherie tradizionali hanno un’apposita parte del menu dedicata alle opzioni veg, visto l’aumento esponenziale di clienti che la carne non vogliono neanche sentirla nominare.
NaBi è la crasi di Natura Biologica, bistrot nato circa quattro anni fa che sposa la filosofia del cruelty-free e propone solo piatti preparati con ingredienti naturali ottenuti senza additivi o sostanze chimiche di sintesi.
Con l’amico Gianluca vado a perlustrare luogo e pietanze, che poi sono la cosa più importante. La cordiale cameriera ci fa accomodare nella sala semplice e senza orpelli con tocchi anni Cinquanta, di fronte al nostro tavolo c’è un’ampia parete a vetro che si apre sulla strada.
Il menu si divide in sezioni da cui poter scegliere gli ingredienti con cui comporre il proprio panino: pane, condimenti, salse, contorno e, ovviamente, il burger.
Vi elenco alcune polpette, giusto per capire: ceci, patate e rosmarino; melanzane, olive taggiasche e prezzemolo; peperoni, capperi e cipolla di Tropea; seitan home-made.
Io però torno sempre a guardare quello con porcini freschi, prezzemolo e riso carnaroli. É lui il prescelto.
Il resto del panino è: bun ai 5 cereali, zucchine, radicchio rosso, maionese veg e crema spalmabile con erba cipollina e nocciole. Contorno di patate a spicchi.
Gianluca opta per il menu aperitivo componendo un piatto con: torta salata con costa, uvetta e tofu; fave con verdure e curry; zuppa al cavolfiore e caffè e un burgher di melanzane, olive taggiasche e prezzemolo. Così testo anche altro.
Da bere una birra rossa artigianale da mezzo litro del birrificio La Bergamasca e un calice di vino passerina.
I piatti arrivano nel giro di una ventina di minuti. Prima mi fiondo sulle patate: sono fresche, ottime e dalla buona consistenza, non unte, in alcuni punti riservano una piacevole croccantezza. Anche col sale ci siamo.
Passo al burger. Ed è un bel burger. La polpetta è doppia e l’impasto è molto compatto, non si sfalda. Sarà il fungo, sarà la consistenza amidacea data dal riso, fatto sta che ha un sapore elegante e che ha una sfumatura leggermente “carnivora” (è il fungo).
Gli altri condimenti si sposano bene con il protagonista del panino, soprattutto le salse: la crema alla nocciola è invero goduriosa e va a braccetto coi funghi, la maionese vegana non sembra neanche lontanamente priva di uova. Giuro. Infine il pane, buon sapore e buona consistenza.
Vabbè, una zampata al piatto aperitivo non devo sferrarla? Su tutti preferisco la torta salata, croccante pur essendo preparata senza burro e altri grassi animali, così come il burgher di melanzane accompagnato da una salsa guacamole molto interessante.
I prezzi vanno dai 10 ai 13 € per il burger con contorno, l’aperitivo dai 6 ai 10 € in base a quante pietanze si ordinano. Vino e birre tra 4 e 6 €.
In più, nota di merito, la digestione è liscia, sto sazio per un paio d’ore e poi dormo come un pulcino nel caldo abbraccio dell’ovetto che schiuderò domattina. Ok, non proprio così, ma ci siamo capiti.
Stay tuna
(la foto di copertina è di Andrea Martignano)