Tre ex Sunny Day Real Estate si riuniscono per una toccata e fuga. Lungi dal risultare una sterile copia carbone della matrice, The Fire Theft è un astro che splende di luce propria.
L’economia di suono che regola questi tredici brani paga un obbligatorio dazio al passato di Enigk, Mendel (di stanza nei Foo Fighters) e Goldsmith, ma lo stile si abbevera così tanto alla sorgiva dell’art-rock da trasfigurare parecchio i geni primordiali.
Ne esce un emo-rock ben governato dalla voce di Enigk, che estrae dal cilindro gli ottimi refrain di Chain, Oceans Apart e Sinatra, che ha una coda finale toccante alla Thomas Newman. Il tamburellante drumming di Goldsmith fa crescere Uncle Mountain tra scie di luce pinkfloydiane e solenni archi in picchiata.
Bagliori post-rock e ammiccamenti ai Genesis prima maniera si alternano a sorrisi agrodolci in un’altalena di sensazioni delicate ma mai troppo deboli. Purtroppo hanno avuto una visibilità ben al di sotto dei meriti.
(rykodisc, 2003)
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