Sono caduto come un pesce nella friggitrice (o nella rete, per farla sobria) tra le spire della serie TV Fargo. Ispirata all’omonimo film dei fratelli Coen (che figurano tra i produttori esecutivi), la serie si snoda su un sentiero di sangue e tensione, come nello stile dei due registi, la cui mano si sente nelle inquadrature, nella fotografia, nello svolgersi della storia, nei contrasti interiori dei personaggi, sempre in bilico tra comicità e tragedia. Alcuni di loro sono tratteggiati mirabilmente: il crudele Lorne Malvo (interpretato da Billy Bob Thornton) ricorda Anton Chigurh di Non è un paese per vecchi nella sua fredda inespressività e nella ferocia con cui agisce. L’apparentemente innocuo Lester Nygaard (Martin Freeman) è indisponente, viene voglia di entrare nello schermo e pestarlo di botte fino a lasciarlo esanime per terra. La storia è fluida e non ci sono passaggi a vuoto, ogni scena è essenziale per costruire il puzzle narrativo. Al momento in cui scrivo sono alle sesta di dieci puntate, ne ho bevute cinque solo ieri. In lingua originale si gusta meglio, quindi se proprio devo, ti dico una cosa. GUARDALA.
Abbandono le spoglie di critico cinematografico e mi rimetto grembiulino e guanto da forno e impugno un bel forchettone, anche se nessuno dei tre aggeggi mi serve per la ricetta che sto per illustrarti.
Qualche settimana fa ho fatto un esperimento avendo degli ospiti a cena, li ho usati come cavie. Ho utilizzato per la prima volta la farina della polenta taragna per panare un filetto di salmone (che ho prima marinato e poi infornato). Devo dire che l’applausometro ha raggiunto livelli abbastanza alti, mi sono così ripromesso di provare nuovamente l’esperimento, magari con una frittura. Quale migliore occasione quindi che usare la farina di mais per panare delle crocchette? Che già dall’onomatopeico nome devono croccare fino a spaccarti i denti? Ebbene, le mie sinapsi si sono messe a lavoro e hanno secreto delle Crocchette di broccoli e provola affumicata panate con polenta.
Per essere fabbricate per una persona, urgono:
– un broccolo da 200 g
– brodo vegetale (una carota, una cipolla, un gambo di sedano)
– 20 g di provola affumicata
– un uovo
– uno spicchio d’aglio (ho il rosso di Sulmona)
– un cucchiaio di olio extravergine d’oliva
– farina di grano duro
– farina per polenta taragna (o qualsiasi altra va bene)
– olio di arachidi per fritti
Somma irrisoria, per una persona sono 1,38 €, che arrotondate di 50 centesimi per la roba non prezzata fa 1,88 €. Se volessi prepararla per 4 persone mi verrebbe a costare 7,52 €. Quanto costa un piatto di crocchette per una persona al ristorante? Quanto costano le crocchette surgelate (ok, molto meno, ma qui sai cosa mangi, ciccio)?
Mi do alla manovalanza, che è meglio. Parto dal brodo vegetale: mezzo litro d’acqua, una carota, una cipolla, un gambo di sedano. Mezz’oretta a fare le bolle ed è pronto.
Afferro il broccolo che tenta la fuga dal frigorifero, fermo pezzente, qui chi ha il coltello dalla parte del manico sono io, vegetale bastardo che non sei altro. Tra le implorazioni e i singulti, sperando di essere graziato, il broccolo viene ferocemente squartato dalla mano destra appartenente al sottoscritto, lavato e lanciato in una padella dai bordi alti a rosolare con olio extravergine d’oliva e uno spicchio d’aglio. Quando finisce di sfrigolare, ormai passato a miglior vita, lo annego con due bei mestoloni di brodo vegetale. Lascio andare a fiamma contenta per una decina di minuti e attendo che il broccolo si disfi per bene e tutto il brodo si asciughi. Non deve essere annacquato altrimenti l’operazione-appallottolamento non andrà a buon fine.
Terminata la cottura, lascio raffreddare il broccolo, che regolo con un po’ di sale e mi dedico ad altre mansioni. Tipo: tagliare la provola a piccoli parallelepipedi. Tipo: rompere e sbattere un uovo in un piatto, disporre la farina di grano duro su un foglio di alluminio (o qualsiasi altra superficie a te venga comoda) e la farina per la polenta su un’altra. Tipo: versare l’olio d’arachidi in un pentolino e farlo riscaldare, solo dopo aver acceso la fottuta fiamma, of course.
Tutto è pronto: appallottolo il broccolo, ci ficco in mezzo la provola, passo ogni pallottola prima nella farina di grano duro, poi nell’uovo e poi nella farina della polenta. Immergo ognuna delle mie creazioni nell’olio bollente e via a friggere come degli ossessi. Una volta dure e croccanti, le crocchette sono pronte, ci spruzzo un po’ di sale e le fagocito senza nessuna pietà.
Stay tuna
– Il Disconsiglio: la croccantezza della crocchetta chiama a gran voce tonnellate di fuzz, abbinamento ottimo con un Tweak Bird, self-titled, annata 2010