Sono tedeschi ma non hanno quasi nulla del sound crucco. Sembrano usciti fuori dalle ombre della Bristol trip hop ma portando con sé cromosomi giamaicani. Florian Seyberth e Peter Heider da Norimberga sono Boozoo Bajou e Satta è il loro esordio del 2001 che, ascoltato oggi nel 2017, suona bello fresco e se la sente abbastanza.
In giamaicano “satta” vuol dire “relax” ed è da questo concetto che il duo parte per esplorare interessanti mete sonore.
Una miscela sfarzosa di dub, tocchi chill out, screzi jazzati, il tutto sorretto da bassi profondi e percussioni pulsanti. Il clima è morbido e vellutato sebbene vi siano sprazzi di vivacità ritmica (Yoruba Road, la sinuosa samba di Night Over Manaus) che rendono meno tedioso il flusso sonoro, invero placido e discreto.
Oltre all’equilibrio del panorama sonoro, ciò che mi alletta di Satta! è il vasto campionario melodico, una serie di motivi facilmente memorizzabili che non sfigurerebbero in un album di Bonobo o Four Tet.
Bene, il mio dovere sonoro l’ho fatto, il disco con cui deliziarvi timpani e neuroni ve l’ho spacciato, adesso passo in cucina per illustrarvi il percorso che porta dal Nulla alla creazione del Risotto con cicorino e camembert, miele di castagno e pepe di Sechuan.
Bleah, il miele sul risotto, interviene un Neurone Acciaccato affetto da Purismo Artritico nonché Polemico. Sì, non scassare la minchia, glielo metto perché controbilancia l’amarezza del cicorino e gioca bene col camembert. Se vuoi restare nella tua cecità palatale-e-non-saramaghiana, be’, ‘zzi tuoi.
Io procedo con l’elenco degli ingredienti necessari per soddisfare 4 boccucce desiderose di ampliare i propri orizzonti papillogustativi:
– 360 g di riso Acquerello o quel che avete purché sia idoneo per un risotto (Carnaroli, Arborio, Vialone Nano)
– 200 g di cicorino fresco – che è un radicchio, non una cicoria
– 120 g di camembert, se lo trovate di bufala è anche più pettinato
– miele di castagno
– pepe di Sechuan in grani da macinare sul momento
– 1,5 l di brodo vegetale filtrato (con 3 gambi di sedano, 2 carote, una cipolla, due foglie di alloro, qualche foglia di coste, sale)
– uno scalogno fresco
– burro (a occhio)
– mezzo bicchiere di vino bianco ma anche il brandy ci sta da supereroe
– sale
Avete stato pronti? L’avete fatto il brodo vegetale? No, perché devo farlo io. Lo faccio alla consueta maniera, 45 di minuti di ebollizione con le verdure dentro. Aggiusto di sale, filtro e bonu cchiù.
Lavo per bene il cicorino eliminando la parte radicale e poi lo taglio a listarelle. Non à la julienne, più largo. Metto da parte senza asciugare.
Trito finemente lo scalogno e lo soffriggo nel burro che si sta sciogliendo dentro il mio fedelissimo tegame di rame stagnato adibito per la preparazione di qualunque risotto nella mia casa tonnata. Scaglio il riso e lo tosto, appena si leva un odore biscottato, sfumo con il vino bianco e poi procedo col brodo.
Il tempo complessivo di cottura sarà di 16 minuti, trascorsi 11 minuti unisco il cicorino che non dovrà mai sfaldarsi ma restare più croccante possibile. Col riso ben al dente, avendo proseguito la cottura del brodo, a 15 minuti unisco il camembert a pezzi, incorporo facendo sciogliere soprattutto la parte della crosta fiorita, spengo la fiamma dopo un minuto e unisco il burro per mantecare. Regolo di sale.
Posso piazzare il miele con l’honey dipper, ovvero quell’aggeggino di legno a forma di pistolino di Pinocchio con una specie di cappella con delle fessure. Detta così fa schifo, ma avete capito, quel cosino che serve per spargere non seme ma il miele. Ecco, con quello lì spargo il nettare sul risotto, è meglio che farlo col cucchiaino in modo da regolarne la quantità in maniera uniforme senza esagerare perché se si esagera col miele in questo risotto, il risotto fa schifo e poi il Neurone Acciaccato di cui sopra ha ragione e io non voglio dare ragione a un vecchio Neurone Burbero e scassaminchia.
Ormai serve solo una bruna nevicata di pepe di Sechuan che macino sopra e per oggi dalla cucina dell’UST è tutto, linea allo studio.
Stay tuna
– Il Disconsiglio: risotto delicato e dai sapori tenui, direi che il già menzionato Satta di Boozoo Bajou si sposi benissimo per accompagnarlo.