Nonna Domenica, via Altaguardia 16, Milano

Due piccioni con una fava. Sintetizzo così l’aver testato il ristorante Nonna Domenica in occasione della degustazione dei vini della tenuta piemontese Ca’ Du Russ. Entrambi a me sconosciuti, entrambe piacevoli sorprese. Ma procedo per gradi.

Nonna Domenica è un piccolo ristorante aperto da pochi mesi in zona Porta Romana a Milano. Il nome è già tutto un programma: l’intento è riportare in tavola le ricette di una cucina che rischia di perdersi, quella casalinga delle nonne in cui affondano le radici antichi ricettari e fatta di preparazioni lunghe, di pazienza, di olio di gomito, una fatica che però appaga il palato.

La sala si sviluppa su due livelli, consta di 26 posti e il menu attinge da tutto lo stivale e le isole. Ogni settimana viene selezionata una regione italiana di cui vengono proposti alcuni dei piatti più esemplari, quindi nello stretto giro di qualche giorno potreste ritrovarvi sotto il naso portate diverse.

Prendo il mio posto al tavolo e c’è subito Fabio Marchisio della tenuta Ca’ Du Russ di Castellinaldo (CN) che espone per filo e per segno metodi di produzione e proprietà organolettiche dei vini abbinati ai piatti. La famiglia Marchisio si tramanda esperienze e affina i processi da diverse generazioni ottenendo vini di ottima fattura. Capisaldi dell’azienda sono il rispetto dell’ambiente impiegando metodi biodinamici, il ripudio dell’uso di prodotti chimici di sintesi in favore di letame e fertilizzanti organici.

La qualità dei vini si nota subito con la prima bottiglia, un FAIV brut rosé che accompagna un piccolo appetizer di mandorle bio salate. Bollicine piccolissime che accarezzano il palato, uno spumante metodo classico convincente ottenuto da 100% nebbiolo.

Arriva l’antipasto, un delicato tortino sviluppato sul contrasto tra la dolcezza delle carote e il sapido-affumicato di una rosa di salmone posta in cima. Morbida e succulenta ogni forchettata così come il vino Costa delle Rose Roero Arneis, avvolgente e persistente con le sue spiccate note di frutta, principalmente pesca.

Tortino di carote e salmone

Tortino di carote e salmone

 

Da vini più raffinati si passa a qualcosa più “hardcore” ma senza per questo cadere nella banalità. Il Barbera d’Asti che fa coppia con gli gnocchetti sardi al ragù di salsiccia e barbera (appunto) va dritto al punto senza orpelli, sulfureo senza però essere troppo pesante. Da par suo, la pasta è cotta a puntino e ha assorbito gli umori del condimento, che ha cotto per circa 4 ore.

Gnocchetti sardi al ragù di salsiccia e barbera

Gnocchetti sardi al ragù di salsiccia e barbera

 

Arriva poi un cubotto di Montasio fritto in crosta di mais su un letto di soncino e noci. Croccante la panatura che ben si addice al formaggio e il Castellinaldo che lo accompagna è sì un altro Barbera ma di tutt’altra foggia: volteggiano sentori di frutti di bosco rivelando un vino dalla struttura complessa e raffinata.

Cubotti di Montasio in crosta di mais

Cubotti di Montasio in crosta di mais

 

I baci di dama preparati dalla cucina di Nonna Domenica con nocciole bio sono la chiusa perfetta, friabili e con una crema morbida e godereccia. Ottimo l’abbinamento con il passito Delle Rose che, come tutti gli altri vini della tenuta Ca’ Du Russ è fermentato in vasche di acciaio inox.

Baci di dama alle nocciole bio

Baci di dama alle nocciole bio

 

La cena volge al termine in un clima cordiale e appagante grazie anche a un servizio molto cortese, l’ospitalità qui è di casa, il proprietario di Nonna Domenica Fabio Marenco non lesina chicche sui piatti o sui metodi di preparazione impiegati dalla giovane chef Ilaria, che a fine cena esce dalla cucina a salutare i commensali.

Fossi in voi, farei un salto.

Stay tuna